venerdì 27 maggio 2011

Non mi dissocio.

[scritto e pubblicato il 15 dicembre 2009]

Mi chiamo Stefano Sgambati e non mi dissocio dall'atto violento perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi. Mi dissocio dalla retorica ipocrita di questi giorni, questo sì, espressa unitamente dalla sinistra e dalla destra, nell'ambito di un'orgia benpensante di solidarietà pret à porter nei confronti del presidente del consiglio, UNICO responsabile del clima di violenza imperante in questo momento nel nostro Paese.

Mi chiamo Stefano Sgambati, sono un cittadino italiano e mi dissocio da Silvio Berlusconi. Mi dissocio dalla pasta scotta, dalle canzoni di Tiziano Ferro ma non mi dissocio dall'atto di violenza perpetrato ai danni del nostro presidente del consiglio. Mi dissocio dai libri di Moccia, dai film di Vanzina e da Maria De Filippi. Mi dissocio dalle donne che usano solo ballerine, mi dissocio dai jeans a vita alta, dalla pioggia e dall'inverno. Mi dissocio da Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro e Maurizio Gasparri, ma non mi dissocio dall'atto di violenza perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi: mi chiamo Stefano Sgambati e questo non fa di me un violento, ma un cittadino libero e scevro da condizionamenti. Mi dissocio da Maroni, da Bonaiuti e da Italy's Got Talent. Mi dissocio dal conflitto d'interessi, dallo scudo fiscale, dalla frode e dall'inganno. Mi dissocio dal falso in bilancio, dalle infiltrazioni mafiose e dai respingimenti nei confronti degli immigrati. Mi dissocio da chi supera in corsia d'emergenza, da chi passa col rosso e da chi suona il clacson un secondo dopo che è diventato verde, ma non mi dissocio dall'atto di violenza perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi: questo non fa di me un violento, caro ministro Maroni, se per caso passi da queste parti a farti i cazzi miei. Mi dissocio dai Tronisti di Maria De Filippi, dal Festival di Sanremo e da X Factor. Mi dissocio dai pantaloni color cachi, dai mocassini e da Federico Zampaglione. Mi dissocio dalle mani fredde, dal mal di testa e dall'insonnia, mi dissocio dal processo breve, dal Lodo Alfano e dalle ronde nere. Mi dissocio da Il Giornale, da Gianfranco Fini e dalle divise violente. Mi chiamo Stefano Sgambati e mi dissocio da tutto questo ma non dall'atto violento perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi. Mi dissocio DA Silvio Berlusconi e dalla sua cricca di cani da riporto, mi dissocio da chi non sa pensare con la propria testa, mi dissocio dagli indifferenti, da Simona Ventura e dai Reality Show. Mi dissocio da Luca Sofri, dall'avvocato Ghedini e da Stefano Accorsi. Mi dissocio dalla Strage di Capaci, da Piazza Fontana, dalla P2, da Licio Gelli e dalla camorra. Mi dissocio dalle stragi di Stato, dai Servizi Segreti deviati e dalle discriminazioni. Mi dissocio dalla sensibilità a cottimo, dalle morti bianche e dai poliziotti che sparano contro gli incensurati, ma non mi dissocio dall'atto di violenza contro Silvio Berlusconi. Mi dissocio dalle banche, dalle firme che spostano capitali, dai paradisi fiscali, mi dissocio dalla coda alla vaccinara - e questo sì che è anticonformista - mi dissocio dalla frutta e dalla verdura, dall'influenza suina e dai vaccini griffati Dolce & Gabbana. Mi dissocio da Franco Zeffirelli, dalle cover delle canzoni uguali ai pezzi originali, dal sindaco Alemanno e Bruno Vespa. Mi chiamo Stefano Sgambati, sono un cittadino italiano nel pieno delle facoltà mentali e non mi dissocio dall'atto di violenza perpetrato ai danni del presidente del consiglio. Mi dissocio dalla panna nella carbonara, da Enrico Papi e dal fascismo. Mi dissocio dagli arbre magique, dai tifosi romanisti che piangono tutte le partite e da quelli juventini che non sanno giocare pulito. Mi dissocio dal trasporto pubblico di Roma, dai tassisti e dai capperi. Mi dissocio da tutto quanto non sia evidentemente intelligente, perché c'è intelligenza anche nel massimo disimpegno. Mi dissocio dalla violenza morale di una menzogna o di una censura, piuttosto che da quella fisica, più pratica e autentica. Mi dissocio dalle gocce di pioggia fredda che cadono precise precise nel colletto della camicia alle otto di sera, mi dissocio dai cani perché preferisco i gatti e mi dissocio dagli animalisti. Mi dissocio dalla ricerca spaziale, dalle industrie farmaceutiche e dalle donne al volante. Mi dissocio dai Suv, da Al Bano Carrisi e dalle multe.

Mi dissocio, veramente, da un sacco di cose, perché sono un cittadino italiano critico e consapevole e ho ben presente cosa vada e cosa non vada in questo straordinario nostro Paese, eppure non mi dissocio dall'atto di violenza perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi e non perché lo consideri cosa buona e giusta ma perché, come ho detto all'inizio, considero lo stesso Silvio Berlusconi l'UNICO responsabile di tale clima politico e la mia dissociazione è preziosa e non la voglio sprecare. Perciò mi dissocio, in ultima analisi, da chiunque stia strumentalizzando tale gesto, mi dissocio dalla stupidaggine della censura e dal perbenismo di Bersani, mi dissocio da Emilio Fede che ha invitato in diretta nazionale la folla a linciare il colpevole, mi dissocio da quei cretini, giovani perfino, che urlano "Silvio! Silvio!" da sotto un palco e non sentono il ramo di ciliegio che sta penetrando solennemente nei loro deretani abituati alle invasioni. Mi dissocio dalla disoccupazione, dai contratti a progetto e dal precariato. Ecco da cosa mi dissocio, non dall'atto di violenza perpetrato ai danni di Silvio Berlusconi.

Questo sostengo io sottoscritto, Stefano Sgambati, nel pieno delle mie facoltà mentali. Questo è il mio testamento biologico intellettuale. Se lo condividi, fallo tuo e liberati dal guinzaglio.
Amen.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo avevo già letto e l'ho riletto dallo stesso gusto, anche se sono una donna al volante :)

Anonimo ha detto...

volevo dire: con lo stesso gusto :)