Chi sono.

Mi chiamo Stefano Sgambati, sono nato nel 1980 a Napoli: avevo sei mesi quando mio padre mi infilò sotto un cuscino grande del divano perché la casa cominciò a tremare di terremoto e tutti i mobili a spostarsi verso il centro delle stanze.

Scrivo, ecco quello che faccio.
Ho pubblicato due libri, ad oggi, cioè un giorno di maggio del 2011: uno si intitola "Il Paese bello", ed è una raccolta di racconti edita da Intermezzi Editore che parla (anche) dell'Italia e delle sue idiosincrasie (il tutto da un punto di vista narrativo: cliccando qui è possibile leggere uno dei racconti contenuto, intitolato "Il non più giovane Holden"); l'altro è "I bar a Roma", una Narraguida edita da Castelvecchi Editore, un percorso antropologico e letterario che attraversa tutta la città di Roma, adoperando il bar come metronomo, come mezzo per raccontare la città eterna.

Il mio terzo libro, in un certo senso, è il mio profilo di Facebook che adopero come palestra e "centro sperimentale" per provare a smuovere un po' le carte della comunicazione e dello scambio online tra persone interessate. Lì riverso alcuni dei miei esperimenti e tentativi letterari e creativi: questi stessi sono adesso contenuti anche in questa versione "unplugged", per chi non gradisse frequentare la demoniaca dimora del signor Zuckerberg (da poco ho anche un profilo su Twitter).

Nel frattempo sto scrivendo un romanzo e questa non ho ancora capito se sia o meno una buona notizia, ma mi ricorda molto quel fatto del terremoto e del cuscino del divano.