lunedì 7 novembre 2011

Limortaccivostra.

Il mio LIMORTACCIVOSTRA deve risalire le tubature e gli scarichi e vomitarvi in faccia fango e liquami mentre state martellando intorno ai sanitari; deve piegare i denti delle vostre seghe e allentare le teste dei vostri martelli, proiettandone l'estremità pesante in aria fino al centro esatto delle vostre scatole craniche; deve rendere più resistenti le pareti che state cercando di abbattere alle ore otto e venti del mattino, innescando così una frustrazione doppia della mia che invece sto cercando di dormire, una frustrazione tale che vi distrarrà solennemente inducendovi a perdere dalle tasche la paga in nero ricevuta dai vostri datori di lavoro, una coppietta fresca di matrimonio che ancora non ne sa niente di corna e avvocati divorzisti ma che presto saprà; deve bloccare sui binari i vostri treni che vi riporteranno alle vostre unità abitative - dislocate in nonluoghi proletari come Cisterna di Latina, Guidonia, Pignataro Interamna - con ritardi tali da insospettire le vostre mogli dell'est grasse e sciupate con le quali intratterrete rilassantissimi litigi fino all'alba, eventualità, questa, che vi condurrà al vostro luogo di lavoro, guarda caso l'appartamento al secondo piano del mio palazzo, stanchi e tesi, molto stanchi e tesi, così stanchi e tesi che vi ruberete a vicenda il pranzo e innescherete una rissa in slavo che richiamerà l'attenzione di una volante dei carabinieri, i quali noteranno delle gravi mancanze alla voce "sicurezza", obbligando i padroni di casa a interrompere i lavori fino a data da destinarsi e trasformando voi da operai del cazzo in disoccupati del cazzo. Così il giro sarà compiuto: obbligati dal bisogno, infatti, tornerete per le strade a fare quello che sapete fare meglio, cioè lavare i vetri ai semafori, dando finalmente a me la possibilità di indurvi al silenzio semplicemente sollevando il finestrino. LIMORTACCIVOSTRA.

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