venerdì 28 ottobre 2011
Chiunque.
Chiunque usi un pennello per spalmare di uovo una torta rustica, chiunque lasci un avocado a maturare quattro o cinque giorni in una busta di cartone appesa a una sedia, chiunque se la prenda con dio per un risotto venuto troppo salato, chiunque sbatta per terra qualcosa davanti all'ennesima mancanza di gentilezza del prossimo, chiunque perda un minuto in più del normale a leggere il retro di una confezione di corn flakes al supermercato, chiunque mostri un'indecisione visibile davanti a due o più bottiglie di vino da aprire, chiunque stringa amicizia con un libraio, anziché limitarsi a trattarlo come un cassiere, chiunque manifesti una debolezza, senza temere di apparire frangibile, chiunque abbia ancora la forza di spalancare gli occhi di meraviglia davanti a un amico che arriva puntuale a un appuntamento nonostante la pioggia, chiunque dimostri di sapersi godere un'emozione senza per forza ricorrere a questo noioso cinismo, chiunque preferisca scendere al bar piuttosto che salire in cattedra, chiunque goda fisicamente per una carbonara perfettamente riuscita, chiunque esulti come Tardelli per un parcheggio trovato sotto l'ufficio, chiunque preferisca un Negroni perfetto a un Negroni "sbagliato", chiunque si senta felice per un invito a cena di martedì, chiunque sappia cantare a squarciagola anche una canzone degli 883, questi è amico mio e io desidero che sopravviva.
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